Aprire un negozio online

Ho un dubbio enorme... spero sia la sezione giusta per domandare....
Ma se apro un negozio su siti come misshobby, etsy e via dicendo, devo avere la partita iva?

questo è un dubbio amletico
io ce l'ho su etsy e dawanda, anche se non ci sto tanto dietro, e non ho la p.IVA .....
qui ne abbiamo un pò parlato, sembra che sotto una certa cifra non sia necessaria .....

Io non ho la P.I. ma ho uno spazio su MissHobby ed a volte metto in vendita qualcosa su E-Bay se non sei un professionista non ti chiedono la P.I. ma immagino che se riesci a vendere qualche oggettino è meglio rilasciare la ricevuta con il tuo Codice fiscale

Quello che mi preoccupa è che il fatto di avere un negozio online, quindi con degli oggetti esposti in maniera continuativa, possa configurare l'ipotesi del lavoro fatto non saltuariamente (o come hobbista) ma in maniera continuativa... e che quindi diventi commercio vero e proprio con tutte le leggi del caso..... ho provato a guardare un pò online ma non ci si capisce niente.... e sinceramente non so nemmeno a chi rivolgermi per avere delle delucidazioni, pensavo alla confartigianato ma forse non sono i più adatti.... boh...

Per avere delle risposte più precise ti dovresti rivolgere ad un commercialista (che forse dovrai pagare) o alla camera di commercio della tua provincia,qualcosa ti sapranno dire perchè anche un artigiano è iscritto alla camera di commercio, devi solo capire a quale ufficio rivolgerti

Col commercialista avevo provato, probabilmente non sono stata fortunata, perchè si è limitato a citarmi il regime fiscale e le regole per l'apertura di un negozio online nel senso stretto del termine (commercio puro e semplice). Quello che speravo esistesse io (ma comincio a dubitarne) era una qualche regolamentazione/agevolazione che permettesse la vendita online di oggetti fatti a mano (così come è permessa nei mercatini), vendita che sicuramente è ridotta a livello di volumi e di quantità... Comunque non mi scoraggio!! Lascio passare questa settimana che col fatto di ferragosto secondo me molti sono in ferie, eppoi comincio a girarmi gli uffici!!

Se ne vieni a capo facci sapere la cosa mi incuriosisce, purtroppo il mio commercialista, che fa parte della dei fed. artigiani è in vacanza perchè altrimenti andavo a chiedere

Appena scopro qualcosa vi faccio sapere!!!

Io sapevo che è necessaria la partita IVA perchè non è più considerato commercio saltuario, visto che le creazioni sono sempre in vendita.

Ciao a tutte!

Partita IVA o non partita IVA: in pratica la domanda da un milione di dollari...

Anche io avevo provato ad informarmi e le informazioni che ho trovato sono contrastanti o incomplete.

Quel poco che ho capito è che:
a- bisogna chiedere delucidazioni ad un commercialista
b- dovrebbe esserci una formula per cui al di sotto di una certa cifra annua (che non ricordo se è 3500 o 5000 euro annui) non si è tenuti ad avere la partita IVA.

Per chi ha bisogno/intende avere una partita IVA parlatene con un commercialista per scegliere quale tipo di partita IVA vi conviene: con la partita IVA da artigiani in pratica quasi metà del guadagno se ne va in spese.

Esistono, ad esempio, le cosiddette partite IVA in regime dei contribuenti minimi per importi annui inferiori ai 30.000 € se non ricordo male e quelle per le attività artistiche di lavoro autonomo.

Credo si possano trovare delle informazioni sul sito dell'ARMESMA (Associazione Nazionale Arti e Mestieri Manuali Creativi in Strada) nella sezione legislazione: http://www.armesma.it/leggi.htm

Non esistono due tipi di partita IVA, sei artigiano se compri un prodotto non finito, lo straformi e poi lo rivendi, sei commerciante se compri e rivendi sentra apportare nessun tipo di traspormazione alla merce.

Per quanto riguarda il limite di 5000 euro annui, andrebbe comunque segnalato sulla dichiarazione dei redditi, non si pagano imposte su questo reddito, ma da quello che mi ha detto la mia commercialista in pratica nessuno lo fa.

Seraphina ha scritto:Non esistono due tipi di partita IVA, sei artigiano se compri un prodotto non finito, lo straformi e poi lo rivendi, sei commerciante se compri e rivendi sentra apportare nessun tipo di traspormazione alla merce.

Io mi riferivo al fatto che ci si può registrare come "artigiani" (attività di impresa artigiana), e di conseguenza iscriversi all'albo artigiani e al registro delle imprese, nonché all'inail e alla gestione esercenti attività artigiane dell'inps, oppure come "artista" (attività artistiche di lavoro autonomo), che non ha gli stessi obblighi di registrazione, nè alla camera di commercio nè all'inail, e rientra nella gestione separata dell'inps.

Probabilmente non ho usato il termine corretto, scusatemi, spero si capisca comunque.

io ho iniziato l'attività da poco e solo nei mercatini dell'hobbistica, ma mi piacerebbe vendere anche tramite e-commerce... però non ho capito se è possibile fare a meno della partita iva se il volume d'affari è inferiore a una certa cifra... aiutoooooooooo!!!!!!

Giada prima ti devi presentare e leggere il regolamento

Se può essere utile, ho pubblicato un post in questa sezione riguardo a un libro che spiega come mutare il proprio hobby in professione e parla anche del fisco. E lo trovate Qui

Poi rimango anche io dell'idea che chiedere in più ad un commercialista non sarebbe male.

Io ho trovato questo su internet
http://artandheart.wordpress.com/%E2%99%A1-leggi-hobbisti/
non risponde a tutte le domande, ma per avere un quadro generale della cosa mi sembra buono.
Non sono un commercialista, ma un semplice ragioniere e se posso esservi utile chiedete pure.

Da quello che ho capito io in materia se tu vendi in modo continuativo (come può essere un blog recante prezzi e dove dici espressamente che vendi, un negozio online tipo su artesanum o anche su sito privato) allora devi avere la partita iva. Non è vero che sotto i 5000 euro non è richiesta, tutti quelli che hanno un reddito di qualsiasi genere al di sotto ai 5000 euro non pagano tasse, ecco tutto. Si possono vendere in modo saltuario le opere dell'ingegno creativo, in questo caso bisogna rilasciare una ricevuta generica con codice fiscale e dichiarare in sede di dichiarazione dei redditi questi introiti sotto la voce altri redditi. Se il reddito generato da questa vendita supera mi pare i 70 euro devi anche mettere una marca da bollo da 2 euro circa. Anche i mercatini in teoria sarebbero solo per il baratto, non esiste che vendi la roba e quindi esponi i prezzi, ma a mio avviso è possibile che in una certa misura tutto ciò sia tollerato, sia la vendita nei mercatini che tramite siti come artesanum miss hobby eccetera a patto di rilasciare le famose ricevute con codice fiscale e dichiararle in dichiarazione dei redditi.
A me viene voglia di provare cmq, si spera che se una persona dimostra comunque di non voler evadere in alcun modo non si mettano ad accanirsi, comunque secondo le normative vigenti, prese alla lettera, non si potrebbe vendere assolutamente nulla come hobbista.