Spolvero (tecnica)
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Spolvero (tecnica)
Lo spolvero è una tecnica molto antica, utilizzata prevalentemente nella decorazione muraria.
Durante il Rinascimento divenne la tecnica più comune per la realizzazione di grandi affreschi per evitare errori nella realizzazione diretta del disegno su superfici verticali e su soffitti o per evitare "ripensamenti" immodificabili a metà dell'opera.
Anticamente veniva spesso utilizzata anche per la realizzazione in serie di decori di ceramiche e porcellane.
Nello “spolvero” si disegna dapprima a grandezza naturale la rappresentazione su un cartone preparatorio, su una velina, su un qualsiasi foglio semitrasparente o sull’apposita carta da spolvero che si trova in commercio.
Con un ago da lana o un'altra punta si perforano i contorni del disegno che viene appoggiato su una superficie morbida (come una spugna o un vecchio tappetino da mouse) per evitare lacerazioni del supporto, soprattutto quando si lavora su carta.
La frequenza dei fori deve essere decisa a seconda della ricchezza dei particolari del lavoro da realizzare.
Il disegno forato viene fissato alla superficie da disegnare e con un tampone realizzato con una stoffa a trama non troppo fitta con dentro del cotone idrofilo e polvere di carboncino, grafite o sanguigna si tamponano le parti perforate.
In caso di superfici molto scure, su cui i pigmenti che abbiamo visto non sono visibili, è possibile utilizzare il gessetto bianco ma è da evitare se possibile in quanto aderisce faticosamente alle superfici.
Tolto il foglio, si avrà quindi una traccia a puntini che, se insufficientemente dettagliata o si è alle prime armi, si provvede a ricalcare congiungendo i vari punti e completando il disegno o tramite un carboncino o tramite un pennellino bagnato che stemperava i puntini.
Se per il ricalco si utilizza un foglio trasparente o un lucido la riproduzione di un'immagine risulta abbastanza precisa.
A questo punto è possibile passare alla realizzazione vera e propria del decoro sulla superficie seguendo la traccia che abbiamo creato con lo "spolvero".
Cartone preparatorio de La Scuola di Atene di Raffaello Sanzio
Fonti
Wikipedia
Blog "Decorazione Pittorica" di Antonella Tuberti
Durante il Rinascimento divenne la tecnica più comune per la realizzazione di grandi affreschi per evitare errori nella realizzazione diretta del disegno su superfici verticali e su soffitti o per evitare "ripensamenti" immodificabili a metà dell'opera.
Anticamente veniva spesso utilizzata anche per la realizzazione in serie di decori di ceramiche e porcellane.
Nello “spolvero” si disegna dapprima a grandezza naturale la rappresentazione su un cartone preparatorio, su una velina, su un qualsiasi foglio semitrasparente o sull’apposita carta da spolvero che si trova in commercio.
Con un ago da lana o un'altra punta si perforano i contorni del disegno che viene appoggiato su una superficie morbida (come una spugna o un vecchio tappetino da mouse) per evitare lacerazioni del supporto, soprattutto quando si lavora su carta.
La frequenza dei fori deve essere decisa a seconda della ricchezza dei particolari del lavoro da realizzare.
Il disegno forato viene fissato alla superficie da disegnare e con un tampone realizzato con una stoffa a trama non troppo fitta con dentro del cotone idrofilo e polvere di carboncino, grafite o sanguigna si tamponano le parti perforate.
In caso di superfici molto scure, su cui i pigmenti che abbiamo visto non sono visibili, è possibile utilizzare il gessetto bianco ma è da evitare se possibile in quanto aderisce faticosamente alle superfici.
Tolto il foglio, si avrà quindi una traccia a puntini che, se insufficientemente dettagliata o si è alle prime armi, si provvede a ricalcare congiungendo i vari punti e completando il disegno o tramite un carboncino o tramite un pennellino bagnato che stemperava i puntini.
Se per il ricalco si utilizza un foglio trasparente o un lucido la riproduzione di un'immagine risulta abbastanza precisa.
A questo punto è possibile passare alla realizzazione vera e propria del decoro sulla superficie seguendo la traccia che abbiamo creato con lo "spolvero".
Cartone preparatorio de La Scuola di Atene di Raffaello Sanzio
Fonti
Wikipedia
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