Batik (tecniche)
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Batik (tecniche)
Il Batik è una tecnica di colorazione dei tessuti, personalmente non ho ancora avuto il piacere di provarla,ma ho un libretto interessante e vi do qualche notizia!
Il Batik è una forma di disegno e di scrittura su tessuto, o anche su carte particolari,che si serve di un materiale impermeabillizzante per impedire al colore di passare. Di solito questo materiale è la cera. In passato sono state usate anche altre sostanze e, in certi paesi, lo sono ancora:argilla, amido, pasta di cassava in africa; colla di riso in Giappone; formagiio di soya, resina, paste vegetali in Cina, psta di riso nell'isola di Giava.
Cenni storici
Le origini del Batik sono molto antiche: sono stati trovati in Egitto tessuti realizzati con questa tecnica che risalgono al V secolo d.C. Si tratta di stoffe in lino con disegni bianchi su fondo blu raffiguranti scene bibliche. Ma c'è chi sostiene che questa tecnica venisse usata in Egitto e in Persia ancora prima dell'età cristiana.
Il nome Batik di origine malese-indonesiana e significa "ciò che si disegna, si scrive, si dipinge".La parola batik vine menzionata per la prima volta in un testo olandese del XVII secolo come riferito ad una partita di tessuti. sembra infatti che siano stati proprio gli olandesi a importare in europa belle stoffe eseguite con questa tecnica. in seguito, oltre alle stoffe, fecero arrivare, fecero arrivare anche degli artigiani capaci di realizzarle.
I materiali che servono a fare il Batik sono:
I tessuti: in fibra naturale e possibilmente leggeri. Spesso si usa la seta;
Le tinture e/o i colori:Le tinture per il batik sono quelle da usarsi a mano, che tingono già a 50°C, per non far sciogliere la cera, si trovano nei negozi di belle Arti e nei reparti detersivi dei supermercati, sull'etichetta hanno la parola "Batik";
I colori esistono specifici per seta ma vanno bene anche per altri tessuti, sono più brillanti e dispongono di una gamma più vasta di colori rispetto le tinture, si stendono con pennelli di acquerello piuttosto grossi;
La cera: si può usare d'api pura (è più "gommosa") o mescolarla con paraffina (si rompe facilmente provocando un effetto crquelè più o meno marcato). La cera d'api si trova nei colorifici o direttamente presso agricoltori, la paraffina si trova anche in forma di candele;
Il telaio:Non è indispensabile, ma facilita il lavoro, perchè per stendere la cera il tessuto deve essere sospeso, si può acquistare nei colorifici o costruirlo da soli;
Utensili per sciogliere la cera:La cera va sciolta a bagnomaria e deve avere una temperatura tra i 60° e i 70°C;
Il tjanting:E' lo strumento per disegnare sul tessuto, permette di stendere la cera con un flusso continuo e realizzare lavori delicati e precisi. E' una piccola sfera cava in ottone che termina con un beccuccio, saldata ad un manico di legno;
I pennelli:Per stendere la cera si possono usare anche normali penneli da acquerello, possono essere tondi o piatti, ma non sintetici. Si usano anche per stendere i colori, ma, ovviamente non possono essere gli stessi con cui si stende la cera;
Saldatore a penna o pirografo:Non è indispensabile ma utile, passandoli si possono scaldare le crepe del Batik chiudendole, vietando al colore di passare;
Bacinelle:per mettere in tintura i tessuti;
Fonte: Batik e Tie & Die, Eliana Masala, Giunti Demetra.
Ecco alcune bellissime immagini prese da Google
Presa da QUI
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Il Batik è una forma di disegno e di scrittura su tessuto, o anche su carte particolari,che si serve di un materiale impermeabillizzante per impedire al colore di passare. Di solito questo materiale è la cera. In passato sono state usate anche altre sostanze e, in certi paesi, lo sono ancora:argilla, amido, pasta di cassava in africa; colla di riso in Giappone; formagiio di soya, resina, paste vegetali in Cina, psta di riso nell'isola di Giava.
Cenni storici
Le origini del Batik sono molto antiche: sono stati trovati in Egitto tessuti realizzati con questa tecnica che risalgono al V secolo d.C. Si tratta di stoffe in lino con disegni bianchi su fondo blu raffiguranti scene bibliche. Ma c'è chi sostiene che questa tecnica venisse usata in Egitto e in Persia ancora prima dell'età cristiana.
Il nome Batik di origine malese-indonesiana e significa "ciò che si disegna, si scrive, si dipinge".La parola batik vine menzionata per la prima volta in un testo olandese del XVII secolo come riferito ad una partita di tessuti. sembra infatti che siano stati proprio gli olandesi a importare in europa belle stoffe eseguite con questa tecnica. in seguito, oltre alle stoffe, fecero arrivare, fecero arrivare anche degli artigiani capaci di realizzarle.
I materiali che servono a fare il Batik sono:
I tessuti: in fibra naturale e possibilmente leggeri. Spesso si usa la seta;
Le tinture e/o i colori:Le tinture per il batik sono quelle da usarsi a mano, che tingono già a 50°C, per non far sciogliere la cera, si trovano nei negozi di belle Arti e nei reparti detersivi dei supermercati, sull'etichetta hanno la parola "Batik";
I colori esistono specifici per seta ma vanno bene anche per altri tessuti, sono più brillanti e dispongono di una gamma più vasta di colori rispetto le tinture, si stendono con pennelli di acquerello piuttosto grossi;
La cera: si può usare d'api pura (è più "gommosa") o mescolarla con paraffina (si rompe facilmente provocando un effetto crquelè più o meno marcato). La cera d'api si trova nei colorifici o direttamente presso agricoltori, la paraffina si trova anche in forma di candele;
Il telaio:Non è indispensabile, ma facilita il lavoro, perchè per stendere la cera il tessuto deve essere sospeso, si può acquistare nei colorifici o costruirlo da soli;
Utensili per sciogliere la cera:La cera va sciolta a bagnomaria e deve avere una temperatura tra i 60° e i 70°C;
Il tjanting:E' lo strumento per disegnare sul tessuto, permette di stendere la cera con un flusso continuo e realizzare lavori delicati e precisi. E' una piccola sfera cava in ottone che termina con un beccuccio, saldata ad un manico di legno;
I pennelli:Per stendere la cera si possono usare anche normali penneli da acquerello, possono essere tondi o piatti, ma non sintetici. Si usano anche per stendere i colori, ma, ovviamente non possono essere gli stessi con cui si stende la cera;
Saldatore a penna o pirografo:Non è indispensabile ma utile, passandoli si possono scaldare le crepe del Batik chiudendole, vietando al colore di passare;
Bacinelle:per mettere in tintura i tessuti;
Fonte: Batik e Tie & Die, Eliana Masala, Giunti Demetra.
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